Tra il 19 e il 20 agosto del 1991, Gorbačëv veniva trattenuto contro la sua volontà da alti funzionari del partito, timorosi delle novità che avrebbe portato il nuovo patto federativo. Il capo del KGB, il ministro della difesa ed altre alte cariche di stato, vollero tentare una mossa ostruzionistica nei confronti del presidente. Il tentativo venne immediatamente smorzato, le deboli denunce tentate nei confronti del presidente non portarono da nessuna parte. Gorbačëv una volta tornato al suo posto, promise l’espulsione di chi tramava nei suoi confronti e si dimise dal PCUS bandito da Eltsin. Il tentativo di rivolta fallito portò ad una serie di collassi e di crisi in tutto il territorio sovietico che portarono alla fatale dissoluzione dell’Unione Sovietica.
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